Ad oggi la ritualità è stata quasi del tutto esclusa dallo studio di questa disciplina, privandola così di tutto il significato sottile e spirituale che una tradizione antica come questa puo’ conservare. Proprio per questo motivo il fine dei nostri allenamenti è la riscoperta e la presa di coscienza di questi antichi insegnamenti e valori che prima ancora di formare il guerriero vanno a coltivare ciò che ne sta alla base, l’essere umano.
Storicamente questo stile di combattimento si distinse per la cruenta efficacia in guerra, che permise al popolo thailandese di prevalere più volte nei vari conflitti avvenuti nel corso dei secoli. I duelli generalmente erano svolti a mani incordate (per aumentare il danno provocato dagli attacchi le corde venivano cosparse di vetro, ghiaia o altri materiali), oppure venivano eseguiti dei nodi sulle corde. Il combattente era protetto da una conchiglia marina o da una noce di cocco inoltre non esistevano categorie di peso. Uno degli aspetti più importanti era quello della ritualità degli scontri: si officiavano delle vere e proprie danze sacre, le cui movenze mimavano la simbolgia religiosa nonché delle forme di movimento animali che caratterizzano molte delle movenze all’ interno del vero e proprio combattimento; lo scopo era quello di ingraziarsi gli dei per ottenere la loro protezione e benevolenza ma soprattutto la funzione era quella di chiedere perdono per gli errori commessi. L’atto di danzare era l’ultima cosa che veniva fatta prima di uccidere qualcuno oppure di essere uccisi.
Le danze, chiamate Ram Muay (se lo scontro era con le armi la danza si chiamava Ram Awut), erano eseguite al suono della musica sarama, una musica pentatonica. I lenti movimenti del corpo venivano eseguiti unendo la respirazione con la recitazione di mantra, una sorta di preghiera. Questa pratica, secondo la tradizione, aveva lo scopo di indurre il guerriero in uno stato di percezione alterato dello spazio e del tempo in modo da poter vedere i movimenti dell’avversario rallentati, entrando in uno stato di totale controllo dello spirito e del corpo.